Prenota una prima visita - Roma e online


facebook
instagram
youtube
tiktok

Dr.ssa Paola Romitelli

© 2024 Dr.ssa Paola Romitelli | Email p.romitelli@gmail.com

Privacy Policy | Cookie policy 

La crudeltà verso gli animali: cosa dice la psicologia

2024-07-12 13:10

Paola Romitelli

Animali, trauma, comportamento, abusi, violenza,

La crudeltà verso gli animali: cosa dice la psicologia

Studiare questi comportamenti è essenziale non solo per proteggere gli animali, ma anche per comprendere meglio lo sviluppo emotivo e...

Studiare questi comportamenti è essenziale non solo per proteggere gli animali, ma anche per comprendere meglio lo sviluppo emotivo e comportamentale dei giovani…

 

Il comportamento aggressivo e violento contro gli animali da parte di bambini e adolescenti è un fenomeno preoccupante e che ha attirato l'attenzione di tutti.

 

Studiare questi comportamenti è essenziale non solo per proteggere gli animali, ma anche per comprendere meglio lo sviluppo emotivo e comportamentale dei giovani, che, ricordiamolo, sono “nostri” figli.

 

Quali sono i comportamenti da considerare violenti e crudeli?

- L'abuso fisico: colpire, ferire o torturare gli animali.
- La negligenza: non fornire cibo, acqua o cure adeguate.
- L'abuso psicologico: terrorizzare o provocare angoscia negli animali.

 

Diverse ricerche, che possono essere lette su Psychology Today e Science Direct, affermano che gli elementi favorenti un comportamento del genere sono:

 

1. L'ambiente familiare e sociale
Spesso, infatti, i bambini esposti a violenza domestica possono sviluppare tendenze aggressive anche verso gli animali. Non è necessario che il bambino abbia subito violenza direttamente, potrebbe anche solo aver assistito a scene di violenza fisica o anche verbale.

Anche la trascuratezza subita o l'abuso possono essere riprodotti sugli animali come forma di relazione con i più deboli che è stata appresa in età precoce.

Quello che il bambino apprende non è la mera ripetizione di azioni che ha subito, apprende proprio il modo con cui può attirare l'attenzione, sentirsi forte, scaricare stress e nervosismo; impara come relazionarsi con chi è meno forte di lui e anche come considerarlo. In questo modo, cresce credendo fermamente che il suo comportamento sia adeguato. Discattarsi da questo è possibile e dipende da diversi fattori di resilienza interni ed esterni.

 

2. Problemi psicologici e Comportamentali
La crudeltà verso gli animali è uno dei criteri diagnostici per i disturbi della condotta, disturbo che si manifesta con comportamenti antisociali e aggressivi. 

Non è da sottovalutare l'esposizione precoce a contenuti mediali violenti poiché desensibilizza i bambini alla sofferenza degli altri, inclusi gli animali. Mettere davati allo schermo prima dei 3 anni è rischioso anche per questo. Il bambino a quell'età non comprende la differenza tra la finzione di ciò che vede e la realtà, quindi potrebbe interpretare in modo distorto una scena di un cartone animato dove qualcuno colpisce qualcunaltro con un martello, ad esempio, e, nel cartone non succede nulla e si ride, nella relatà non funziona proprio così. È ovvio che poi la differenza la apprendono, ma dentro, nel profondo, qualcosa è successo che riguarda una sorta di desesibilizzazione, appunto.


3. Norme culturali

In alcune culture o comunità, la violenza verso gli animali può essere tollerata o addirittura incoraggiata.

Ho assistito personalmente a situazioni in cui se il bambino di 7 anni (ormai considerato grande) riusciva ad uccidere una gallina (per farci il brodo) era considerato un uomo vero! Non siamo molto lontani da quei tempi.

È vero che la maggioranza delle persone è carnivora e che per mangiare carne qualcuno si deve prendere il peso del compiere il fatidico gesto, ma ci può essere un modo rispettoso di farlo, facendolo con gratitudine per il sacrifico che l'animale farà, facendolo soffrire il meno possibile e magari non associando il gesto di uccidere con l'essere più o meno “uomo”. 

 

In alcune persone ci sono delle conseguenze a lungo termine che non possono essere trascurate.
Le ricerche suggeriscono che il comportamento violento verso gli animali in età giovanile può essere un indicatore di problemi più gravi in futuro, tra cui:

 

- Criminalità
- Comportamenti antisociali

- Violenza domestica

- Tendenza all'acting out

- Psicopatologie gravi

 

Interventi e Prevenzione

Gli interventi che possono essere fatti sono molteplici, tra cui l'educazione e la sensibilizzazione, programmi scolastici per promuovere l'empatia verso persone e animali, supporto psicologico a qualsiasi età, terapia familiare, educazione genitoriale. Fino ad arrivare alla legislazione dove si potrebbero applicare leggi più severe assicurandosi della loro reale applicazione e controlli da effettuare periodicamente su persone che posseggono animali.

 

Almeno per adesso, sappiamo che l'iniziativa è lasciata al singolo, che può incontrare diversi ostacoli per riuscire nell'intento di protezione di un animale, proprio perché solo e non protetto.


Insomma, il comportamento aggressivo e violento contro gli animali nei bambini e negli adolescenti è un segnale di allarme che non deve e non può essere ignorato.

 

Non mi sento di colpevolizzare il bambino o il ragazzo che compie l'azione. La responsabilità dell'azione violenta è sicuramente sua, e anche dei genitori, degli amici, dei parenti, degli insegnanti, della società più allargata.

Per tutti dovrebbe essere disposto qualcosa per riflettere su ciò che è successo.