Prenota una prima visita - Roma e online


facebook
instagram
youtube
tiktok

Dr.ssa Paola Romitelli

© 2024 Dr.ssa Paola Romitelli | Email p.romitelli@gmail.com

Privacy Policy | Cookie policy 

Mi sento fuori dal mio corpo: comprendere la dissociazione

2024-06-18 13:17

Paola Romitelli

Trauma, dissociazione, depersonalizzazione, derealizzazione, trauma, respiro consapevole,

Mi sento fuori dal mio corpo: comprendere la dissociazione

La sensazione di essere "fuori dal proprio corpo" è un'esperienza intensa e spesso sconvolgente. È una frase spesso utilizzata per descrivere...

 

 

 

La sensazione di essere "fuori dal proprio corpo" è un'esperienza intensa e spesso sconvolgente.

 

 

 

La sensazione di essere "fuori dal proprio corpo" è un'esperienza intensa e spesso sconvolgente. È una frase spesso utilizzata per descrivere una sensazione comune a chi sperimenta la dissociazione.

Questo fenomeno psicologico può variare in intensità e manifestarsi in diversi contesti, ed è caratterizzato principalmente da un distacco dalla realtà e/o da una percezione alterata di sé stessi e dell'ambiente circostante.

 

La dissociazione è un meccanismo di difesa psicologica che permette alla mente di distaccarsi temporaneamente da situazioni di stress intenso o di trauma; indica, in pratica, una situazione da cui si vuole fuggire.

Alcune persone  si dissociano anche mentre stanno con un gruppo di amici o quando sono con una sola persona e magari di fiducia. 

 

Perché la dissociazione accade anche in situazioni dove ci si sente protetti?

Perché la dissociazione può verificarsi anche in concomitanza di un trigger. Così una parola detta, un odore, un pensiero che arriva in modo intrusivo scatenano la “crisi” dissociativa.

In questi casi, non è dalla situazione in sé che si vuole scappare, ma da quella traumatica che è avvenuta nel passato, e che il trigger ha fatto riemergere dalla memoria.

 

È una situazione di difficile gestione e magari sapere che serve come meccanismo protettivo che la mente utilizza per affrontare situazioni che altrimenti sarebbero troppo dolorose o angoscianti, può in qualche modo mitigare l'emozione della paura che immancabilmente sopraggiunge.

Averne paura e cercare di contrastarla, purtroppo, aumenta i sintomi creando un circolo vizioso che fa durare la “crisi dissociativa” più a lungo.

 

Cosa accade al corpo nel momento in cui la mente si dissocia? 

Il corpo cercherà di aiutare la mente come può:

 

- Alcune aree del corpo possono accumulare tensione a causa del tentativo inconscio di bloccare o allontanare esperienze traumatiche.
- Il battito cardiaco può diventare irregolare, possono sopraggiungere problemi digestivi e variazioni nella respirazione.
- E purtroppo, a peggiorare la situazione, ci si può sentire disconnessi dalle proprie sensazioni fisiche o avere difficoltà a percepire il proprio corpo nello spazio. Ciò accade quando la dissociazione avviene anche tra mente e corpo.

 

COSA FARE

Gli approcci psicocorporei possono essere estremamente utili per due motivi: 1) lavorano sul ristabilire il collegamento tra mente e corpo e 2) offrono strumenti che rendono indipendente la persona che li apprende.

 

Alcune tecniche includono:

Mindfulness, Meditazione e Respiro Consapevole: queste pratiche aiutano a sviluppare la consapevolezza del corpo e delle sensazioni presenti, facilitando il radicamento nel momento presente. Lo stare nel presente aiuta a non percepire ciò che si sta vivendo come minaccioso.
Terapia del Movimento: tecniche come la danza movimento terapia possono aiutare a rilasciare le tensioni corporee e a esprimere emozioni represse attraverso il movimento.
Body Scan e Grounding: esercizi che aiutano a focalizzare l'attenzione sulle diverse parti del corpo, promuovendo una maggiore connessione e consapevolezza corporea.

 

La psicoterapia è un percorso da prendere in considerazione soprattutto se la dissociazione è associata ad ansia o a depressione o ad altra psicopatologia. 

A volte e soprattutto nelle situazioni in cui l'impatto sulla vita quotidiana è significativo (cioè quando influenza le relazioni, il lavoro e la capacità di svolgere le normali attività quotidiane), si valuta la necessità di assumere degli psicofarmaci, almeno per il periodo necessario come sostegno al percorso psicoterapico.

 

Generalmente, la mia proposta è quella di lavorare sia dal punto di vista corporeo che psicologico facendo degli incontri che prevedano sia la “terapia della parola” che il lavoro corporeo.

 

Come ultima cosa, aggiungo che spesso dissociazione e difficoltà a delineare i propri confini e saper dire “no” quando necessario vanno spesso a braccetto. 

Può quindi essere utile inserire all'interno del percorso psicoterapico e della propria crescita personale l'apprendimento di quelle qualità che permettono il delinearsi come persona.